IL VINO COTTO

Nelle Marche il vino cotto, o “lu vi cottu” è diffuso in tutto il Maceratese, e particolarmente conosciuto è quello della zona di Loro Piceno. Proprio in questo paese dell’entroterra marchigiano, famosa è la festa estiva del vino cotto, durante la quale lo si può degustare da solo, con dolcetti o con pezzettini di pesca. Ovviamente l’allegria in questa festa la fa da padrone: metteteci la bontà del vino, metteteci ragazzi e ragazze, e tirate le somme… Ma vogliamo descriverlo un po’ questo vino cotto? E’ denso, amabile, ottenuto con successive concentrazioni, su fuoco vivo, del mosto fatto poi fermentare. Il particolare aroma e la sua robustezza ne fanno un eccellente concorrente del marsala e di altri vini importanti. La tradizione racconta che in passato, il vino cotto, per il vigore che riusciva a infondere, veniva bevuto, usando un recipiente di coccio, la trufa, dai contadini durante i lavori più faticosi nelle campagne marchigiane, per recuperare forza ed energia. Altro uso era quello di massaggiarlo sulle braccia e sulle gambe dei bambini piccoli, per far si che gli arti diventassero più forti e permettere così alla piccola prole di camminare presto da sola. Molte sono le leggende e le storie sul vino cotto, di sicuro si può affermare che è un buon vino adatto per riscaldarsi d’inverno, festeggiare e stare in allegra compagnia!

Tipico vino che concludeva i banchetti dei patrizi romani e degli imperatori, citato da Plinio che detta ancora una norma di produzione “…cotto quando la luna non si vede”, fu apprezzato da papi, re e principi. Era tradizionalmente diffuso nel chietino e nel teramano, ma anche nelle colline interne dell’ascolano, fino a lambire il maceratese, dove, a Loro Piceno, ancora oggi annualmente si svolge una sagra in suo onore. Furono gli antichi piceni a ereditare questa tecnica che permetteva di ottenere un vino concentrato e stabile: il mosto si metteva a bollire in un caldaio di rame, dove si riduceva a un terzo del volume. Poi veniva invecchiato in apposite anfore e commercializzato, spesso fuori dalla regione di produzione. Era destinato anche al consumo familiare, riservato però alle grandi occasioni. Il vino cotto è dolce, liquoroso e amabile; la produzione del vino cotto non richiedeva uva pregiata, anzi si mescolavano insieme uve bianche con quelle nere e il mosto veniva fatto bollire fino a quando una goccia, depositata con una pagliuzza sull’unghia del pollice, non si fermava, cioè non aveva raggiunto la densità richiesta. Era poi nelle botti che acquistava, anno dopo anno, aroma e vigore, tanto da rivaleggiare col marsala, o con altri vini pregiati.

(Tratto dal Dizionarietto delle tradizioni e del mangiare della Comunità Montana dei Monti Azzurri)

Vendemmia: raccolta manuale inizi ottobre, torchiatura a mano, bollitura lenta del mosto e passaggio in legno per fermentazione spontanea non controllata.
Imbottigliamento: senza alcuna filtrazione.
Descrizione del vino: colore occhio di gallo, all’olfatto intenso e complesso con sfumature odorose speziate di noce moscata, cannella e fruttate di datteri passiti e confettura di fichi; dolce, caldo, morbido di buona struttura, equilibrato, intenso e persistente con un lungo finale perfettamente corrispondente alle sensazioni olfattive. Il vino cotto ha un alto potere antiossidante dovuto alla caramellizzazione degli zuccheri durante la pastorizzazione del mosto.
Abbinamenti: è un vino da meditazione, ma se proprio lo intendiamo abbinare, il matrimonio ideale è la pasticceria secca e cioccolato, ottima la degustazione con un sigaro. La Riserva si abbina anche a formaggi molto stagionati.

Harvest: hand picking at the beginning of October, hand pressing, slow boiling of the must and then spontaneous non-controlled fermentation in wooden barrels.
Bottling: without any filtration.
Description of the wine: colour of a rooster’s eye, intense and complex aroma with spicy nutmeg, cinnamon, date and fig jam notes. It is sweet, rounded, warm, soft with a good structure, balanced, intense and persistent with a persistence that perfectly balances the olfactory sensations. The vino cotto has a high antioxidant power due to the caramelization of the sugars during the pasteurisation of the must.
Best consumed with: it is a dessert wine. If desired the best accompaniment are dried pastries and chocolate, or perhaps with a cigar. The Reserve wines are also perfect with very mature cheeses.

Diagramma Sensoriale | Sensorial Diagram

Riconoscimenti

Bellavita Awards Benelux 2015
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